13 February - DAY 4


Berlino e la scuola in sciopero

Si prospetta una giornata movimentata all’AEO poiché è stato indetto uno sciopero dal sindacato degli insegnanti tedeschi GEW (Gewerkschaft Erziehung und Wissenschaft): chiedono l’aumento dello stipendio che a inizio carriera è di circa 51.000 euro lordi all’anno , forse è meglio non commentare. 

Non ho idea di quanti docenti troverò stamattina, ma sono certa che Ronald ci sarà, poiché per anzianità e ruolo è inquadrato come funzionario pubblico e quindi NON può fare sciopero, altrimenti è licenziato (non è un rischio, è una certezza). Stessa cosa vale per i docenti non di ruolo.

Nel nostro schedule sono previste osservazioni dalle 11:40 alle 13:35, ma io decido comunque di andare a scuola un’ora prima perché sono curiosa di capire come viene gestita la scuola in caso di personale ridotto e tentare di contattare i rappresentanti degli studenti per prendere accordi per un’intervista. Nel mentre Antonella e Silvia vanno verso Alexander Platz per scattare qualche foto al corteo dei manifestanti in sciopero.


Quando arrivo a scuola trovo l’atrio pieno di studenti, in piedi, seduti per terra nei corridoi o lungo le scale, nella caffetteria; non hanno i docenti e non possono entrare nelle aule che vengono rigorosamente aperte ad ogni cambio d’ora dall'insegnante. Gli studenti possono stare in classe solo se è presente il docente.

Ne approfitto per cercare la “Raum 002”, aula degli studenti rappresentanti di istituto. Busso e trovo 6 ragazzi e ragazze, mi presento in inglese e un ragazzo di origine siciliana con un ampio sorriso mi accoglie dicendo: ‘Prof, qui dentro siamo tutti italiani, può parlare la nostra lingua!’ Provengono quasi tutti da Roma. Mi chiedono da che regione provengo e poi commentano: ‘qui di emiliani non ne trova, prof, voi avete il lavoro, non avete bisogno di lasciare l’Italia’. Quel verbo, ‘lasciare’, fa riflettere: molti di loro sono qui a Berlino non per scelta delle famiglie ma per necessità, per lavoro. Agnese, una simpaticissima ragazza romana dell’ultimo anno, si offre di cercare ragazzi e ragazze disponibili a farsi intervistare. Le lascio il mio numero di telefono per comunicarmi via whatsapp data e ora precisa, indicativamente martedì della prossima settimana.

Raggiungo l’aula insegnanti, mi rendo conto che l’affluenza allo sciopero è scarsa e poi raggiungo Ronald nel padiglione 5 per osservare un’interessante lezione sul calcolo integrale in una classe LK11 (Leistungskurs, penultimo anno del liceo, 13 alunni). 

Lo schema della lezione è quello del giorno precedente: appello veloce, sorteggio con lancio del dado di due studenti che vengono chiamati alla lavagna per riassumere la lezione precedente (Ronald segna una valutazione sul suo registro), sorteggio con lancio del dado di una studentessa che consegna il quaderno per il controllo dei compiti assegnati per casa, lezione frontale di teoria con partecipazione degli studenti che per alzata di mano intervengono formulando ipotesi. Ronald insiste molto sull’acquisizione del linguaggio specifico. La lezione viene interrotta dall’ingresso dei rappresentanti di istituto che consegnano le lettere/i bigliettini di San Valentino con un giorno di anticipo. Durante la seconda ora, propone esercizi sul calcolo di aree e assegna i compiti per la lezione successiva.

Nel pomeriggio Antonella ed io assistiamo ad una seduta plenaria del parlamento federale tedesco al Bundestag (prenotato in anticipo dall’Italia) e questo ci consente l’accesso senza fare fila alla cupola del Reichstag che è semi-deserta.
Passeggiata lungo la Unter den Linden, sosta per un tè alla Dussman in Friedrichsrasse, Babel Platz, Humbolt University…il tour si conclude in un locale spagnolo dove ci aspetta Stefano per una cena a base di tapas.



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