20 February - DAY 11


Anche oggi partiamo da casa prima ancora delle 7 per arrivare puntuali alla AEO, dove ci attende un’intensa mattinata di lavoro.

Dopo esserci incontrate coi rispettivi docenti nella Lehrerzimmer cioè la sala insegnanti, ci dirigiamo in classe: io osserverò una lezione di Italiano in una penultima classe, la classe 11, tenuta dalla prof.ssa Lucia Lambertini, già da molti anni a Berlino. 
L’aula si trova nel padiglione esterno 6, in cui i ragazzi arrivano un po’ alla spicciolata: i ragazzi, già grandi, tendono ad arrivare in ritardo. Confrontandomi con la mia collega tedesca, scopro che talvolta gestiscono le assenze in modo strategico, cioè funzionale alle verifiche da sostenere (che sono in verità inferiori come numero alle nostre).

Non si fa l’appello perché nel biennio finale (OBERSTUFE) non ci sono classi fisse bensì gruppi di studenti seguiti da un docente-tutor, che deve anche occuparsi delle assenze: le giustificazioni sono scritte dalla famiglia su un semplice foglio di carta.

La lezione di oggi si avvale della presenza dell'attrice di teatro italiana ELETTRA DE SALVO, che terrà  una lezione di lettura drammatizzata: la prof. Lambertini mi ha spiegato che i ragazzi, che sono quasi tutti madrelingua italiana, non leggono fluentemente, quindi l'obiettivo dell'intervento dell'attrice è quello di migliorarne l'abilità di lettura.

I ragazzi hanno già tradotto in tedesco le toccanti  lettere degli italiani deportati in campo di lavoro in Germania dopo l’armistizio del '43 perché rifiutatisi di combattere per i tedeschi. La lettura, sia corale che individuale ad alta voce, compiuta sotto la sapiente regia della DE SALVO, ha creato un’atmosfera molto particolare, a tratti toccante. E mi è sembrato che l’abilità dei ragazzi non fosse poi così malvagia.

Alle 11 ci attende un’altra attività: ci rechiamo tutte e tre in una classe 8, cioè di ragazzi di 13 anni, per parlare un po' con loro: ci siamo presentate e abbiamo ascoltato qualche domanda (hanno voluto sapere quanto dura la giornata scolastica in Italia, se si fanno i compiti a casa…), poi ci siamo spostate, con un gruppetto di loro, nella caffetteria, dove li abbiamo intervistati (in italiano, dato che sono tutti bilingui). Si dicono contenti della scelta che hanno fatto: la scuola è accogliente, i prof sono gentili e, sottolineano, lo studio non è stressante come in altri licei di Berlino, dove si richiede anche un certo impegno a casa. Si lamentano tuttavia delle pause, che sono troppo brevi, perché il tempo si perde per lo più nel cambiare aula, quindi ne rimane poco per mangiare o andare in bagno (anche quando fanno la pausa lunga dalle 12,25 alle 12,50). 

La giornata continua per noi con altre osservazioni; verso le 14 siamo già sul bus per tornare a casa, riposarci un po', lavorare confrontandoci sulle interviste di oggi e le osservazioni di questi giorni, poi uscire per goderci un po’ la città e trovarci a cena all’ASTERIA, ristorante greco, con alcuni simpatici colleghi!



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